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Dal Subliminale

I quadri di questo filone pittorico rappresentano l’espressione artistica più controversa e complessa dell’intero percorso artistico di Bottai. Le prime opere sono datate 1998 e, su questo tema, Bottai ha sviluppato tutta la sua ossessiva ricerca stilistica fino al 2016.
Anni intensi, contraddistinti da alcune pause, dove i pensieri e le emozioni interne sono riversati con furore nelle tele. Ogni opera è un racconto, un’esperienza intensa di cose vissute, raccontate attraverso il concatenarsi di forme, colori, vortici di immagini e figure che si intersecano in un magma vivo e brulicante di emozioni. Ogni tela ha bisogno di estrema attenzione e minuziosa osservazione per capirne il proprio movimento universale e ciò che le figure, attori delle scene, vanno a interpretare sul palcoscenico dell’osservatore. Possiamo immaginarle come delle opere teatrali dove appunto gli attori, all’unisono, si muovono, si fondono, restano avvinghiati in una corrente impetuosa e forte, alle volte con note lievi e dolci, alle volte aggressive, tumultuose e gravi.

Sono opere che non potranno mai morire perchè esse sono ancora in evoluzione, si nutrono, si evolvono nella scena e possiamo addirittura sentirle vive, sono entità che hanno una loro autonomia e si muovono di un moto incessante e inesauribile.
Nella mente di Bottai, le scene appaiono affastellate, ricche di significati personalissimi e sconosciuti; egli scava fin nelle viscere, nei bui anfratti delle sinapsi cerebrali alla ricerca di ogni oscillazione, ogni ricordo, ogni scena vissuta, qualsiasi elemento utile per raccontarci le sue emozioni più profonde. I colori vorticosi, possono guidarci e accompagnarci in questi sentieri inesplorati della mente, e spesso, quando ci sentiamo spiazzati nell’osservazione, sono l’unica nostra bussola per ritornare sul sentiero dell’attenzione. Uno studio “per e dentro” la sua mente che Bottai ci illustra, ci svela e vuole con tutta la sua forza farci scoprire. Egli però ci lascia con dei grandi interrogativi; la sua è una precisa e voluta esposizione di ciò che è presente nella sua mente, ma ci lascia spiazzati quando non riusciamo a comprenderne il vero significato. Ce le vuole “far vedere” si, ma riuscire a “capirle” è un privilegio che lascia a pochissimi; solo a chi ha la giusta sensibilità. Forme infatti che, osservandole, danno sensazioni e percezioni completamente diverse da individuo a individuo. Ognuno può trovarci forme e significati a seconda della propria percezione e sensibilità.